giovedì 26 gennaio 2017

Il tempo non torna più



''Esci dal blog Beppe, esci da questo streaming''tuonava Renzi nel febbraio del 2014.
Però Grillo non lo ha ascoltato. E siccome il segretario del PD non è riuscito a farlo uscire dal blog,se ne è fatto uno e ci è entrato pure lui. Del resto in qualche maniera dovrà pure occupare il tempo ora che non è più il Presidente del Consiglio. Un po' come me. Solo che io non sono il segretario di un partito.

Matteo Renzi apre dunque il suo blog, e lo inaugura con un post intitolato "Il futuro prima o poi torna". Suggestioni futuristiche che rimandano alla saga cinematografica che portò al successo Michael J. Fox.

Bello, forse non troppo originale, ma a me piace la fantascienza. Perché di fantascienza si tratta. Di un uomo che vive in una realtà parallela, che si immagina di aver fatto passi avanti nei suoi 1000 giorni di disastri, si immagina di poter camminare al fianco della gente.

Completamente staccato dalla realtà non fa un minimo accenno alle sofferenze del centro Italia in questo momento, dei morti sotto le macerie, dei ritardi nei soccorsi, di Almaviva che chiude, no, lui parla solo di cose belle. Che poi, queste cose belle che lui avrebbe fatto quali sono? Una legge elettorale così bella che il mondo intero ci avrebbe copiato, ma che la Consulta ha smontato in gran parte? La riforma Madia anch'essa bocciata per difetti di incostituzionalità? La Buona Scuola che è un disastro completo che è sotto gli occhi di tutti?


Completamente staccato dalla realtà, dal paese reale, Renzi e i renziani hanno inseguito Grillo più volte, sul campo della comunicazione. Un esempio è l'utilizzo di tematiche anticasta, come il finanziamento ai partiti, un altro è l'utilizzo aggressivo dei social. Ma se ti metti a inseguire l'avversario sulle sue specialità sei perdente, perché sei in ritardo, arrivi dopo e non lo raggiungerai mai.

Inoltre se è vero che sia Grillo che Renzi si muovono ormai su dimensioni parallele, agganciate alla realtà solo da esigui fili, c'è però da aggiungere che Grillo si aggrappa all'indignazione qualunquista, e non al cieco ottimismo, e numericamente gli indignati sono di più di quelli che vanno in giro con gli occhiali rosa.

Ma torniamo al titolo del post di esordio di Renzi, che rimanda a "Ritorno al futuro". Nel film il protagonista sa che il passato non deve essere sconvolto da azioni compiute nel futuro, altrimenti tutto cambia e potrebbero esserci risvolti irreversibili. Nel geniale film l'importanza della storia non è negata, anzi, e della storia non dovremmo dimenticarci mai, per non ripiombare negli stessi errori.

Matteo Renzi ha invece compiuto nel presente manipolazioni tali (sia il jobs act un esempio per tutti quelli che si potrebbero fare) che il futuro del PD non potrà più essere lo stesso. Per dirla fuori dai denti, il 40% delle elezioni europee non tornerà più, e a mio parere neanche il quasi 26% che il PD prese portando avanti il programma Italia Bene Comune di Bersani.

Insomma, blog o non blog, mi verrebbe da citare una canzone, la famosa "Il tempo non torna più", ma se proprio vogliamo restare sul film "Ritorno al futuro", ho come l'impressione che Doc, che somiglia tanto a Bernie Sanders, sulla DeLorean non gli farà manco mettere piede.




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