giovedì 5 gennaio 2017

Dal San Paolo al San Carlo passando per una polemica che spacca la città


Mi sveglio, medicina, faccio colazione, accendo il pc. La mia pagina iniziale è quella de La Repubblica - Napoli, omaggio di mio marito che ha pensato che così mi sarei sentita meno distante dalla mia terra. Anche oggi c'è un articolo polemico sulla presenza di Maradona al San Carlo, ieri ce n'erano addirittura tre, pare che questa discussa presenza in città sia molto più importante della sparatoria in cui ieri una bambina di 10 anni è rimasta ferita, insieme a tre extracomunitari. Pare che la sparatoria avesse come obiettivo proprio loro, il motivo il mancato pagamento del pizzo, perché nessuno dica che a Napoli siamo razzisti, se vendi in mezzo alla strada, che tu sia nero o bianco, la mazzetta la devi pagare lo stesso. Ma parlare dei problemi di Napoli è delicato e pericoloso, perché rischi di finire nei meandri dei luoghi comuni, e poi per ogni fatto che accade ci sono sempre più versioni. Perché da una parte spuntano i sostenitori del "riscetamento" napoletano, che cercano in un rinnovato orgoglio partenopeo di contrastare il fenomeno di svilimento della città operato costantemente dai media, il cosiddetto "sputtanapoli" e che sembra essere una sorta di sport nazionale, e che vede impegnati dall'altra parte i detrattori della città. A volte poi la dialettica riesce male a mascherare le vere intenzioni di alcuni dei commentatori da social, perché spesso la polemica è in fin dei conti tra sostenitori del Sindaco, e oppositori. Tifoserie contrapposte. In mezzo la città. (di Saviano parliamo un'altra volta).
Napoli non è Ginevra, (la frase è proprio di de Magistris) non tutto funziona bene, ma è una città meravigliosa nelle sue contraddizioni. Ricca di ogni genere di bellezza, da quelle artistiche a quelle ambientali, e abitata da un popolo meraviglioso, dotato di qualità umane fuori dal comune.  Se ancora non ci siete stati cercate di organizzarvi al più presto, intanto vi posso garantire che i cumuli di spazzatura alti fino ai primi piani visti anni fa in tutti i telegiornali sono solo un brutto ricordo.
Ma torniamo a Maradona al San Carlo, che non canta, poiché non ha un'ugola d'oro, anzi pare sia anche stonato, e quindi secondo alcuni non dovrebbe stare sul palco di uno dei più bei teatri d'Italia. In effetti la parte anatomica che più destava meraviglie in Maradona era il suo piede sinistro, mentre noi invece dovremmo limitarci a ragionare con il cervello. Lo spettacolo al San Carlo vorrebbe festeggiare il primo scudetto del Napoli, uno scudetto che ebbe il sapore di un sospirato riscatto per i tanti tifosi che inseguivano il sogno da tanti anni. Maradona di scudetti ce ne portò due, e una coppa Uefa, vinta a Stoccarda, non troppo lontano da dove vivo ora (che stadio, ragazzi, il San Paolo è un campetto di periferia al confronto). Ieri su FB ho scritto una battuta, che non voleva emettere giudizi o dare pareri, ma scherzava solo sulla vicenda. A giudicare dai tantissimi commenti pro e contro (un'amica mi ha scritto: "hai scatenato l'inferno") l'argomento "prende".
A proposito, come sta la bambina ferita ieri? Ho sentito che le hanno estratto un proiettile da una caviglia. Avremmo potuto piangere un'altra innocente.
Per fortuna invece possiamo pensare a Maradona.
 Perché Maradona è meglio e' Pelè.


http://napoli.repubblica.it/cronaca/2017/01/04/news/maradona_al_san_carlo_citta_divisa_sullo_show-155361723/

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